mercoledì 18 maggio 2011

Bin Laden... Tra le ipotesi compare anche il poker

Una delle teorie che circola dopo la morte di Bin Laden, avvenuta il 2 maggio scorso, è legata ad un vizietto di uno dei suoi collaboratori.
Venerdì 15 aprile (The Black Friday) i tre principali siti di poker mondiali sono stati chiusi e accusati di frode da parte dell'FBI.
Questo con Bin Laden non sembra avere nulla in comune... Ma invece pare che il ritrovamento, e l'assassinio, di Osama siano legati ad informazioni pescate su uno dei siti di poker interessati dal Black Friday.
Uno degli stretti collaboratori di Bin Laden era infatti un accanito giocatore di poker online. In seguito al sequestro dei tre domini internet, l'FBI ha avuto accesso alle informazioni dei giocatori che pare siano state utilizzate per tracciare la posizione del collaboratore di Bin Laden e del capo di Al-Qaeda. Fino allo scorso anno alla Casa Bianca le informazioni in merito alla vicenda erano poche: si sapeva solo che Osama risiedeva in un palazzo da qualche parte in Afghanistan (che già mi sembrano informazioni parecchio dettagliate rispetto al Chi l'ha visto? che si prospettava).
La posizione è stata recuperata dall'indirizzo IP e non, si spera, dalle informazioni inserite dal giocatore. Essendo interessati a mantenere la riservatezza il collaboratore di Bin Laden non avrà inserito nelle informazioni personali la propria residenza... Del tipo Bin Laden E' QUI, scritto a caratteri cubitali. 
Certo la notizia è da dimostrare, in quanto legare una delle più grandi operazioni militari ad un giocatore incallito di poker online è strano: in modo piuttosto superficiale mi sto chiedendo se al momento dell'arrivo dei militari, della breve lotta e della sparatoria il collaboratore di Bin Laden si è schiodato dal pc o se ha continuato a cliccare "Call" per aumentare la posta in gioco. Sicuramente non ha fatto in tempo a giocare il suo Asso nella manica.

Due riflessioni:
1. Bin Laden avrebbe dovuto scegliere meglio i propri collaboratori, nel caso in cui questa notizia si rivelasse veritiera, o per lo meno fare colloqui di selezione più rigorosi con test attitudinali per valutare quanto la persona sia in grado di mantenere la SEGRETEZZA. 
Fra poco spunterà anche una pagina di Facebook??
2. Dobbiamo iniziare a preoccuparci di essere costantemente sotto l'occhio indagatore del Grande Fratello, come in 1984 di Orwell, che attraverso telecamere nascoste sa sempre quello che facciamo e dove siamo. Nell'era del World Wide Web e con le connessioni sempre attive siamo tutti una specie di bersaglio facile da rintracciare per i cosiddetti "smanettoni" del pc.
Spero solo che gli psicoreati (pensare ad argomenti "proibiti" dal governo) non siano ancora tra i reati da punire, e che la libertà di pensiero resti libera ancora a lungo...

1 commento:

  1. Mi è piaciuto, è divertente ed arguto...brava!
    E poi potrebbe anche esserci qualcosa di vero o no?

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