
Tutti oggi sanno qualcosa sugli animali fantastici del passato, protagonisti o fedeli compagni di eroi letterari del mondo antico. Tutti conoscono, per esempio, il centauro, la pericolosa manticora, il leggendario ircocervo, remore, sirene… Animali che circolavano nel mondo antico e che oggi non potrebbero più farlo viste le regole autostradali, la coltivazione industriale delle campagne, il traffico marittimo e tutto il resto.
Quanti però si sono mai fermati a osservare gli animali fantastici di oggi?
Polli (dallo sguardo sospettoso), formiche (sempre di corsa e preoccupate per la crisi economica), api (socialiste imperterrite) e mucche (che ruminano e riflettono): forse hanno poco di leggendario, ma se ci si ferma a osservarli con maggiore attenzione si scopre quanto anche loro meritino il titolo di “animali fantastici”. Che idee avranno su di noi, sulla vita e sulla morte? Questi animali sono molto prossimi, ma anche distanti come extraterrestri.

Un brano
"Le formiche è notorio che non sanno contare, né hanno le dita per farlo, né altri sistemi come il pallottoliere, e neppure, dice Eliano (Nat. anim., i, 22), alzano mai la testa per guardare gli astri del cielo, né hanno fra di loro formiche specializzate per farlo, ad esempio con cognizioni astronomiche, che calcolino il ritorno circolare delle costellazioni e gli epicicli come hanno fatto babilonesi e caldei. Però il primo di ogni mese, cada di lunedì, martedì o di domenica, dice Eliano, non escono dal buco e stan chiuse in casa astenendosi da ogni lavoro. E questa è una meraviglia della natura."
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