venerdì 2 dicembre 2011

MALTEMPO E CATTIVA EDILIZIA Cosa sta accadendo alle nostre località italiane



Quando piove, la pioggia si infiltra nel terreno e va ad alimentare le falde acquifere dalle quali noi estraiamo l'acqua per il nostro consumo. Se il rovescio è intenso, il terreno non è in grado di assorbire tutta l'acqua che viene riversata e questa defluisce fino ai punti di raccolta, cioè i laghi e, soprattutto, i fiumi. Quando il terreno diventa impermeabile, per esempio per via della cementificazione, gran parte della superficie non è più disponibile all'infiltrazione e tutta l'acqua che cadrà su quell'area dovrà per forza essere convogliata verso un canale deferente, naturale o artificiale che sia. Ogni fiume, ogni canale e ogni fognatura ha la sua portata oltre la quale si ha esondazione.
Nei mesi di Ottobre e Novembre, il nostro paese ha vissuto catastrofi climatiche, legate alle alluvioni, inimmaginabili. La prima avvisaglia era stata data il 20 ottobre da un violento nubifragio a Roma che paralizzò la città. In un paio d'ore circa, nella mattinata caddero sulla capitale 74mm di pioggia, abbastanza per far richiedere lo stato di calamità naturale, ma in giornata la città tornò alla normalità. Nessuno poteva immaginare ciò che di lì a poco dopo sarebbe successo ad un'intera regione come la Liguria e alle alte coste della Toscana.
In Italia, di norma, cadono 970mm di pioggia all'anno. Il 25 ottobre sulla provincia di La Spezia e di Massa e Carrara caddero 520mm in meno di 6 ore: l'equivalente dell'acqua che sarebbe dovuta precipitare in circa sei mesi! I danni maggiori sono stati subiti dalla Val di Vara, la Lunigiana e le famose Cinque Terre che dal 1997 erano state dichiarate Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Le strade si sono trasformate in fiumi e fango sotterrando il primo piano di ogni abitazione, trascinando in mare anche macchine e pescherecci. Il comune di Monterosso al Mare è stato dichiarato dal suo Sindaco “un paese inesistente”, e Vernazza non è in condizioni migliori. Delle altre tre – Corniglia, Manarola e Riomaggiore – non ci sono notizie diffuse su possibili gravi danni.
Il bilancio delle vittime certe è di dodici morti tra cui il volontario della Protezione Civile, Sandro Usai. Le emergenze non hanno fatto in tempo a rientrare che qualche giorno dopo, una nuova perturbazione si è abbattuta sulla città di Genova e provincia. Solo il 4 Novembre, in poche ore sono caduti 400mm di pioggia provocando già sei vittime. Strade allagate, automobili e cassonetti trascinati dalle acque. E il maltempo proseguì per un'intera settimana.

Ma cosa sta accadendo?
E' stata dimostrata una tendenza alla diminuzione delle precipitazioni ma anche un aumento della concentrazione temporale. Significa che annualmente la quantità di pioggia sta diminuendo, aumentando così i periodi secchi e siccitosi, ma allo stesso tempo quando piove cadono quantità maggiori di acqua rispetto al passato.
Secondo la teoria dei cambiamenti climatici, questa condizione è dovuta ad un aumento delle temperature medie mensili, causate dall'eccessiva immissione di gas serra nell'atmosfera: ciò porterebbe ad una tropicalizzazione del nostro clima temperato che non significa che si sta come ai Caraibi, ma si intende proprio una ridistribuzione delle piogge nelle fasce temperate. Voci discordi negano la correlazione con la possibilità di cambiamento climatico e questa tesi può essere sostenuta da eventi passati come per esempio, in questo caso, l'alluvione tra il 7 e l'8 ottobre del 1970 sempre nella città di Genova sulla quale caddero all'epoca circa 900mm di acqua nel giro di 24 ore.
Cambiamento climatico o meno, è evidente come il fattore antropico sia stato determinante così negli anni settanta come oggi: l'eccessiva cementificazione porta all'accumulo del deflusso superficiale ad ogni evento meteorico. In una città come Genova, da sempre costruita senza regole, le alluvioni saranno sempre più disastrose al crescere della città. E questo vale per la maggior parte della Liguria. A dirlo è il celebre geologo Mario Tozzi, conduttore tv e divulgatore scientifico. In un'intervista dichiara come la regione sia soggetta naturalmente a fenomeni franosi e come la speculazione edilizia abbia contribuito in primo luogo ai disastri sia di ieri che di oggi e, inevitabilmente, di domani. “In Liguria ad ogni cambio di stagione ci dobbiamo aspettare un'alluvione, non c'è nessuna possibilità che vada diversamente”, afferma Tozzi, denunciando anche il disinteresse delle amministrazioni locali che, al posto di imporre divieti, permettono costruzioni anche laddove non si dovrebbe. “È proprio sbagliato il rapporto nostro con il territorio”.

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